Storia

Storia
“La storia della sezione mandellese della Lega navale italiana è cominciata in una sera d’inverno del 1965 davanti al camino acceso di casa mia, allo Zucco di Mandello. Oltre a me c’erano Costanzo Carcano detto l’ammiraglio, il vero perno dell’operazione, Antonio Pini e l’ingegner Albrizzi.
Ad accomunarci c’era il grande amore per la vela e il desiderio di riunire i club privati del ramo lecchese che non riuscivano ad accordarsi per ottenere la costituzione di una Sezione”.

Riccardo Zelioli, 95 anni, fondatore e presidente onorario della L.N.I. e presidente della ditta Carcano SpA di Mandello, ricorda quel giorno come l’inizio di una grande avventura.

Il Prof. Zelioli 1° Presidente della LNI Mandello
“Le ottime relazioni che intrattenevo con la Presidenza nazionale di Roma mi permisero di accelerare i tempi burocratici. Nel giro di un paio di mesi ottenni infatti la nomina per la Delegazione di Mandello”. A quel punto però il problema più urgente divenne quello di trovare cento soci, il numero minimo richiesto per costituire una sezione della L.N.I. Il professor Zelioli aggirò l’ostacolo brillantemente: “Molte tessere – quaranta per la precisione – furono regalate ad amici e conoscenti e in breve tempo si raggiunse il numero richiesto”.

Come ricordato anche da Valerio Bonacina, socio della L.N.I di Mandello, le sessanta iscrizioni mancanti furono raggiunte presto: “Fui tra i primi a tesserarmi, insieme a Vittorio Merzario e a tanti velisti che credevano nell’impresa. L’iscrizione costava 500 lire”. Passarono solo tre mesi e finalmente il 1° maggio del 1966 si svolse, in un clima di grande entusiasmo generale, la prima assemblea generale della neo-costituita Sezione della L.N.I. “C’erano centinaia di persone, tutte accalcate nel salone del Continental in località Crotti a Mandello” racconta Zelioli. A tirare le fila c’erano Costanzo Carcano e Stefania Moneta. “Erano perfettamente complementari, lui era la mente creativa, lei quella pragmatica, organizzativa.

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    Vivevano per la vela e per la Sezione. Lei era straordinaria, amica degli ammiragli di Roma, non arretrava di fronte a nessuno. Espertissima, ha fatto il giudice di regata per anni. I due erano inseparabili, sono stati le due colonne portanti della Lega Navale di Mandello”. Ormai la L.N.I era una realtà e a quel punto fondatori e simpatizzanti cominciarono a cercare una sede dove riunirsi. “Prendemmo in affitto un paio di locali, poi ci trasferimmo nell’edificio dove si trova ora l’attuale gelateria allora nota come casa dei Gonfalonieri”. I Falk misero a disposizione la darsena e per l’alaggio delle barche si utilizzò una piccola gru: “Erano anni eroici, c’era un clima di enorme entusiasmo. Ricordo Felice Zucchi, che è stato uno dei memorabili presidenti della Lega: insieme abbiamo creato il primo nuovo sperone a Prà Magno. Con la creazione della Lega navale eravamo in grado di confrontarci con un circuito italiano e di fare grandi cose. Abbiamo cominciato ad acquistare le vele per i giovani allievi: la prima l’ho regalata io e si chiamava Pinocchio, la seconda se la fece regalare Stefania Moneta; si chiamava Fata Turchina. Abbiamo realizzato tanti sogni e tanti progetti, compreso quello dell’attuale sede”. Non è facile raccontare quarant’anni in poche righe: “Quello che posso dire è che è stato un periodo meraviglioso che non si è ancora concluso. La Lega navale infatti va avanti, con sempre nuovi soci e attività” conclude il professore.

    La prima regata fu la coppa “Crockant”

    La prima regata della neocostituita sezione della Lega Navale di Mandello si svolse il 12 giugno del 1966. La chiamarono la Coppa Crokant, nome che indica lo spirito molto amatoriale della competizione. “Crokant in dialetto significa infatti inesperto, di primo pelo” ricorda Valerio Bonacina.
    Così, con una buona dose di autoironia, prese avvio la lunga stagione delle regate organizzate dalla L.N.I. di Mandello. La gara era riservata alla categoria Star e vi fu ammessa anche una barca sei metri S.I. “Partita con un handicap di quindici minuti”, come si legge nelle cronache dell’epoca. Il percorso, predisposto da Costanzo Carcano, andava da Mandello ad Abbadia, da lì a Vassena per poi tornare a Mandello per un totale di quindici miglia.
    Alla fine vinse l’equipaggio Parolari-Bonacina. Secondi arrivarono Folli-Lafranconi e terzi Pagnoni-Zucchi.

    Pini e Terrenghi arrivarono quarti mentre i fratelli Merzario quinti al termine di “una regata molto combattuta” come specificato dal cronista sportivo. Caratteristica questa che si è mantenuta inalterata negli anni.

    Velisti che hanno fatto la storia della Lega di Mandello

    Nella sede della Lega Navale di Mandello o sulle panchine che si affacciano sul porto, si incontra sempre qualcuno disposto a raccontare memorabili imprese veliche, condite da arguti aneddoti e sagaci commenti.
    Sotto le insegne della Lega Navale sono cresciute generazioni di appassionati e di campioni. Molti di loro conservano vivo il ricordo dei primi anni, quando la Sezione si era appena costituita. Marco Fioroni, classe 1926 e recentemente scomparso, è stato l’archivio vivente delle imprese dell’immediato dopoguerra. Era un ragazzino quando nel 1942 prese la sua prima tessera V.E.L.A. (Velisti Est Lario Associati, che raggruppava i regatanti di Abbadia Lariana, Mandello e Lierna prima della costituzione della L.N.I.). Negli anni della guerra si navigava di notte: “Potevamo uscire ad allenarci solo al buio, di giorno c’erano i bombardamenti. Saremmo diventati bersaglio facile. Compagni inseparabili di quelle scorribande notturne erano Renato De Battista e Carlo Pisati” ricorda. Le soddisfazioni per lui sarebbero arrivate negli anni Sessanta con le regate in classe Star e in occasione delle trasferte a bordo del Villanella di proprietà di Ulisse Guzzi e de Il Guja, l’imbarcazione che apparteneva a Giorgio Falk. Nel 1966 a Mandello viene costituita la Lega Navale Italiana e per Fioroni si apre la possibilità di entrare in un circuito più ampio. “Ho girato moltissimo. Ho fatto regate su tutte le barche, anche se la classe Star resta la mia favorita. I grandi campioni sono cresciuti in Star. E a Mandello le Star realizzate da Danilo Folli erano e restano le migliori. Paul Cayard è venuto più volte a provarle qui sul lago, così come Mark Reynolds e Vince Brun”.
    Suoi prodieri e compagni di regate sono stati Luigi Gilardoni a bordo del Pa’ e Gianni Cariboni con cui Fioroni è riuscito a vincere gli italiani cadetti a Varenna. Alla fine degli anni Settanta, dopo tante belle vittorie, ha passato il testimone ad Alfio Peraboni, il fuoriclasse cresciuto nelle acque antistanti la LNI di Mandello e che ha inanellato a sua volta primati nazionali e internazionali nella classe Star fino a riportare vittorie straordinarie come i due Bronzi olimpici a Mosca nel 1989 e a Los Angeles nel 1984 e la Coppa del Mondo nel 1984. Alfio ci ha lasciato nel 2011, ma il suo mito rimarrà per sempre parte della nostra Storia.